lunedì 9 dicembre 2013

Renzi e il PD

E così Renzi ce l'ha fatta: ha guadagnato la segreteria del PD con un bel 68% di voti alle primarie contro il 32% complessivo dei due sfidanti, Cuperlo e Civati. Il risultato era abbastanza previsto, anche se non in queste proporzioni. La sconfitta per la vecchia dirigenza, che compatta appoggiava Cuperlo (18%), è netta e bruciante.
Ho sentito le parole di Renzi a risultati acquisiti. Accanto alle parole di circostanza, ha ribadito con forza alcuni concetti che aveva chiaramente espresso durante tutta la campagna elettorale. Uno su tutti: il PD non sarà più lo stesso, non sarà più arroccato attorno ad alcuni personaggi che pur avendo molti meriti non hanno saputo cogliere lo spirito dei tempi, che sono rimasi legati alle vecchie idee post-comuniste e ai vecchi modelli di organizzazione. Sarà dato spazio ai giovani e con essi alle idee nuove di un partito più aperto alla società e più capace di osare e di sognare la vittoria alle prossime elezioni.
Mi è piaciuto l'entusiasmo con cui si appresta ad operare e che cerca di trasmettere non solo alle persone che gli sono accanto, ma a tutto il Paese. Entusiasmo non indirizzato alla persona, ma al partito, alle idee, al Paese. Sarà un compito difficile, ma penso abbia lo spirito e le capacità per riuscirci.
Certo il problema più grosso sarà farsi accettare dalla vecchia dirigenza che certamente farà di tutto per creare ostacoli al suo cammino. Certo inizialmente dovrà smussare molti spigoli e accettare qualche compromesso, ma il cammino è segnato. Gli elettori hanno dato un chiaro segnale: il PD si può salvare solo con Renzi. Se cade Renzi affonda definitivamente il PD.
L'avranno capito anche Bersani, Bindi, D'Alema, Letta e tutti gli altri vecchi personaggi (non escluso Napolitano)?

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