domenica 7 febbraio 2021

Nuovo governo in arrivo

 

E così il profumo dei miliardi, unito alla “moral suasion” di Giorgetti, hanno convinto Salvini a rientrare dai suoi propositi bellicosi e a dare (forse) il suo appoggio al nascituro governo Draghi.

Naturalmente tutto condito dal “senso del dovere in un momento drammatico per l'economia italiana”.

Mi sbaglierò, ma la riserva mentale delle elezioni anticipate forse non è stata del tutto abbandonata e così tra pochi mesi, alla prima occasione propizia, il problema ritornerà sul tavolo con più probabilità di avere successo in quanto, nel frattempo, il cosiddetto centro-sinistra si sarà ulteriormente sbriciolato.

Sia chiaro, questa legislatura la considero anch'io una mezza tragedia (e non solo per il covid-19!). E quindi nuove elezioni sarebbero utili e auspicabili. Ma penso che a livello internazionale non sarebbe un grande successo per l'Italia: troppo recenti certi eccessi di nazionalismo e anti-europeismo, troppi proclami sguaiati.

Scusatemi, ma non credo alle conversioni repentine così come non credo che ci sia un “bene assoluto e unico”. Ogni formazione politica così come ogni individuo è portatore di una propria visione del mondo e la politica è l'arte di conciliare i diversi punti di vista.

Non credo che elezioni politiche troppo ravvicinate, dopo un periodo così strano, consentiranno l'elezione di un parlamento di persone più competenti e preparate. Serve un periodo di decantazione per svelenire i rapporti tra le varie forze politiche e tra le varie tifoserie.

Questo dovrebbe essere il compito del nuovo governo e non bastano pochi mesi per realizzarlo.

Dicevano gli antichi: “spes ultima dea”. Speriamo e attendiamo.

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